Nascere by Maurizio Bettini

Nascere by Maurizio Bettini

autore:Maurizio Bettini [Bettini, Maurizio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858428238
editore: Einaudi
pubblicato: 2018-07-06T16:00:00+00:00


b) I piacula delle obstetrices.

Testimonianze interessanti sulla confidenza che le antiche levatrici avevano con filtri e pozioni magiche emergono in primo luogo da un celebre passo del Teeteto di Platone45. La madre di Socrate, Fainarete, era una levatrice (maîa), e del lavoro della levatrice, cioè della maieutica, Socrate si sentiva com’è noto un singolare interprete. Praticava infatti la maieutica sugli uomini, non sulle donne, e la sua provincia era costituita «non dai corpi in travaglio, ma dalle anime»46. Nel lungo sviluppo di questa similitudine, fra la madre ostetrica e il figlio filosofo maieutico, il Socrate di Platone ci dà anche alcune informazioni interessanti sul modo in cui la maîa era vista dalla cultura greca del suo tempo.

Fainarete viene in primo luogo definita gennaía «nobile», dunque si trattava di un personaggio rispettato dalla comunità e fornito di un certo prestigio. Da questo punto di vista diventa anzi interessante una riflessione sul nome che la levatrice porta in greco: maîa. Quando è usato come termine allocutivo, infatti, questo sostantivo implica sempre un atteggiamento di rispetto verso la persona a cui è rivolto. Lo si usa solo per una donna che ha già raggiunto o superato la mezza età e che, come tale, può muoversi liberamente in pubblico e ha assunto un ruolo di importanza nella propria casa47. Al contrario, rivolgersi a una donna anziana chiamandola graûs, cioè «vecchia», era considerato insultante48. Dunque la levatrice porta un nome che la designa già come donna non piú giovane, autorevole, rispettata. Viene in mente la parola francese matronne, ugualmente usata per indicare la levatrice, e ugualmente costruita sui parametri della classe di età e della rispettabilità49.

Continuiamo con la descrizione platonica. Tipico della levatrice, secondo Socrate, era il fatto di essere in qualche modo fuori dal mondo del parto e della procreazione50: «nessuna donna ancora capace di concepire e di partorire fa la levatrice per altre donne». In effetti, portare il nome di maîa sembra implicare, come abbiamo visto, almeno il raggiungimento della mezza età e quindi della menopausa. La ragione di ciò, secondo Socrate, risiederebbe invece nel fatto che Artemide, dea del parto, era dea vergine per eccellenza, che non aveva mai partorito ella stessa. Questa notizia di Platone, soprattutto per il legame fra Artemide e la levatrice, risulterà per noi interessante anche piú avanti. Per ora limitiamoci a sottolineare il fatto che, nella gran parte delle culture tradizionali, le levatrici sono effettivamente reclutate fra donne che hanno già raggiunto una certa età, e spesso si trovano nel periodo successivo alla menopausa51. Detto questo, Socrate prosegue:

… le levatrici, somministrando pozioni (pharmákia) e pronunziando incantesimi (epáidousai) riescono a risvegliare le doglie e, se lo vogliono, a renderle piú miti, e a far partorire le donne che hanno difficoltà nel parto; e procurano aborti se lo ritengono necessario52.



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